Descrizione
La “Rocha” di Gian Pé Tadé si trova ai Bertolini Soprani, frazione del Comune di Monastero di Vasco.
La leggenda narra che Gian Pe Tadé (Giovanni Pietro Taddeo) nacque a Monastero di Vasco tanti anni fa: un bambino bellissimo e intelligente, la gioia dei suoi genitori. Ma poi si verificò un fatto strano e terribile: i piedi e le gambe cominciarono a svilupparsi in modo incredibile, mentre il resto del corpo cresceva normalmente. Nessun rimedio fu trovato. Iniziò la scuola, ma già non poteva sedersi sul suo banco, i compagni lo prendevano in giro. Poi non poté più entrare in classe, essendo più alto del soffitto; dormiva nel suo letto, ma i piedi si allungavano fuori della porta della camera. Le sue gambe si allungarono sempre di più ed il suo aspetto diventò sempre più buffo: una testa ben fatta e un busto normale su gambe di decine di metri. Il paese divenne piccolo e malevolo; allora, sconsolato, se ne andò e cominciò a girare per il mondo. La cosa gli era facilissima; percorreva distanze enormi in breve tempo, attraversando fiumi, montagne, laghi e mari a grandi falcate. Era accolto ovunque con meraviglia e curiosità dalla gente, che lo riforniva di cibarie e lo colmava di regali. Si dice che sia stato proprio lui (un Monasterese!) a scoprire l'America nel suo vagabondare e ne abbia confidato il segreto a Cristoforo Colombo (ma la circostanza è messa in dubbio dagli storici). Dopo molti anni tornò a Monastero, ma i suoi genitori erano morti di crepacuore e i compaesani continuavano a deriderlo. Allora, solo e disperato, mise il piede sinistro sulla piazza della chiesa e, con un gran balzo, posò l'altro sulla luna e poi continuò il suo viaggio di stella in pianeta per tutto l'universo: non tornò più a Monastero. Gli storici dicono che l'universo è infinito, e Gian Pé Tadé cammina ancora, senza mai arrivarne alla fine. Che questo sia vero, potete accertarlo anche voi: se osservate bene la luna piena, potete notare nella parte centrale della sua faccia la chiara impronta di un piede: è proprio quello di Gian Pé Tadé.
Questa leggenda è narrata anche nel volume “Odino del Monastero” di Domenico Danna.
Grazie al lavoro di alcuni volontari della Pro Loco – ed alla disponibilità dei proprietari del bosco dov’è ubicata - è stata recentemente sistemata e resa accessibile a tutti. Per raggiungerla è sufficiente seguire il percorso indicato dalle frecce di colore blu (la posizione è anche disponibile su google maps). Il percorso è semplice ed adatto anche ai bambini.
Come Pro Loco, fin da subito, abbiamo creduto molto in questo progetto - che stiamo portando avanti ormai da mesi - e che ha lo scopo di riscoprire e valorizzare maggiormente il nostro territorio. Siamo molto contenti, oltre all’enorme successo riscontrato da questa iniziativa nella giornata dedicata, di essere riusciti ad attirare l'attenzione di Striscia la notizia che si è recata a Monastero per un servizio dedicato alla leggenda, poi trasmesso in prima serata su Canale 5 il 16 gennaio 2021.
Per maggiori informazioni visitare il sito o le pagine social della Pro Loco.
Modalità di Accesso
via dei Mora, Bertolini Soprani (salendo dir. via Larone)
via Larone (scendendo dalla Gacobba)
Galleria di immagini
Dove
via dei Mora, Bertolini Soprani, Monastero di Vasco - 12080
Contatti
Pagina aggiornata il 01/09/2024 13:26:00